nonvolevononvolevologiuro! però poi ho pensato: perchè mai dovrei assecondare l'idea che vuole la filosofia obsoleta e noiosa? e chi lo dice che ad amarla siano per forza vecchi boriosi? c'è più vita, ancora, nell'Apologia di Socrate che in tutte le cazzate retoriche e costruite dei vari bestseller.Ed è lontano, sì, ma dà calma pensare che siano esistiti anche uomini così.
perciò, dame e cavalieri, queste sono le ultime parole che Socrate(il Socrate di Platone, come sappiamo) dice ai suoi giudici che lo stanno ingiustamente condannando a morte:
Anche voi, giudici, dovete, quindi, sperare nella morte e pensare a una cosa sola, che cioè all'uomo buono non può toccare alcun male né in vita né dopo morto e che gli dei non dimenticano le sue azioni; anche quello che ora è toccato a me, non è accaduto per caso ed è chiaro che la cosa migliore per me è morire e liberarmi, così, da tante brighe.
Ecco il motivo per cui la voce di dio non mi ha interdetto e perché io, contro i miei accusatori, contro quelli che mi hanno condannato, non ho alcun rancore, sebbene essi mi abbiano accusato e condannato non con questa intenzione, ma per farmi del male: in questo sono da biasimare.
Tuttavia io li voglio pregare di una cosa: quando i miei figli saranno cresciuti, puniteli, cittadini, stategli dietro come io facevo con voi, se vedrete che si preoccupano più delle ricchezze o degli altri beni materiali che della virtù e se si crederanno di valere qualcosa senza valer poi nulla, rimproverateli, come io rimproveravo voi, per ciò che non curano e che, invece, dovrebbero curare, se credono di essere «grandi uomini» e poi non sono niente.
Se farete questo, io e i miei figli avremo avuto da voi ciò che è giusto.
Ma è giunta, ormai, l'ora di andare, io a morire, voi a vivere. Chi di noi vada a miglior sorte, nessuno lo sa, tranne dio.
6 commenti:
qui si batte la fiacca!
E mi riferisco anche a me stessa!
eh già, perchè dici che dovrei definitivamente farmi lobotomizzare e affrontare storia?
oggi mi picerebbe parlare di hegel, filosofo molto odiato e molto venerato. quello che ha fatto, attraverso le migliaia di pagine scritte, è stata in realtà una cosa sola: ha regalato al pensiero il movimento. di contro alle rigidissime e purtoppo tautologiche identità e negazioni di Parmedide sull'essere (l'essere è e non può non essere), hegel sviluppa un pensiero dialettico. La dialettica hegeliana si compone di 3 momenti:tesi, antitesi e sintesi. Riprendendo la nostra identità parminidea, avremo che sì essere=essere (tesi), ma anche:
essere= non essere (antitesi);
essere= essere(dove però l'essere comprende ora anche il non-essere) (sintesi).
l'essere torna, cioè, ad essere di nuovo uguale a se stesso solo dopo aver compiuto un'identificazione con l'altro da sè.
in questo c'è tutta la drammaticità e la ricchezza dell'incontro con il diverso nella ricerca della propria identità con se stessi.
e rispondendo, quindi, alle critiche orali e morali di ovviamente zedunderscore1439, ribadisco che è tutto chiaro come l'acqua, è solo colpa di quel brutto atterraggio col paracadute se le cose ti sfuggono..
avrei tante cose da ribattere, dall'ineguatezza dello spazio alla semplificazione dell'argomento, ma sono pacifico e lascio sguazzare _1439
ma è lei prof. Cerniera!scusi se non l'avevo riconosciuta subito professore!ma come ho potuto: l'autore di "Fichte a Hegel gli fa un baffo" e "La fenomenologia dello spirito a 360 gradi".
Mi scusi di nuovo professore e omaggi alla signora, professore!
Posta un commento