martedì 15 febbraio 2011

I MIGLIORI ALBUM DEL 2010 DI ROSCO

10.The Black Angels - Phosphene Dream

9.Yeasayer - Odd Blood

8. Gonjasufi - A Sufi And A Killer

7. Sufjan Stevens - The Age Of Adz

6. Caribou - Swim

5. The Third Eye Foundation - The Dark

4. The Morning Benders - Big Echo

3. MGMT - Congratulations

2. Deerhunter - Halcyon Digest

1. Crocodiles - Sleep Forever


esclusi a malincuore:

Arcade Fire - The Suburbs

Beach House - Teen Dream

Flying Lotus - Cosmogramma

Liars - Sisterworld

martedì 22 dicembre 2009

I MIGLIORI ALBUM DEL 2009 DI ROSCO

Consueto appuntamento di fine anno.


1. Phoenix - Wolfgang Amadeus Phoenix
2. Animal Collective - Merriweather Post Pavillion
3. Califone - All My Friends Are Funeral Singers
4. The Antlers - Hospice
5. Built To Spill - There Is No Enemy
6. The Rural Alberta Advantage - Hometowns
7. Japandroids - Post-Nothing
8. Blank Dogs - Under And Under
9. Black Heart Procession - Six
10. Dan Deacon - Bromst


fuori dai primi 10 in ordine sparso:

Crocodiles - Summer Of Hate
Pains Of Being Pure At Heart - s/t
Pontiak - Maker
Fuck Buttons - Tarot Sport
The Warm Heart Of Africa - s/t
The Wave Pictures - If You Leave It Alone
Grizzly Bear - Veckatimest

mercoledì 16 dicembre 2009

e quant'altro

"controlla gli ambienti di test, di produzione e quant'altro", mi è stato appena detto. questo non è italiano. Da un po' di tempo sento spesso dire "quant'altro". sin da subito mi è suonato male, un fastidio a pelle simile al già sperimentato "piuttosto che" usato da cani invece di "o", anch'esso purtroppo tanto in uso. il "quant'altro" in questione è spesso usato in luogo di "eccetera, e così via" e quindi è ovvio che non c'entra un cazzo. "quant'altro" significa "tutto l'altro che", "tutto ciò che di altro". è corretto dire "ho il trapano, il martello e quant'altro ti possa servire", ma non puoi mettere "quant'altro" alla fine di un breve elenco, per troncare il periodo. e penso che sia questo che mi suona così fastidioso. "eccetera" sfuma dolcemente, "quant'altro" trancia con brutalità. forse mi suona persino un po' fascista, ci devo pensare.
e scusate la lezione, ma non ho nulla di serio da fare da un sacco di tempo..

lunedì 14 dicembre 2009

chi semina vento..

oh ma che si va cercando? quando uno governa per farsi i cazzi suoi, butta un paese nel ridicolo, confonde mignotte e ministre, riporta in superficie i fascisti dalle loro fogne, si circonda di genta schifosa come brunetta borghezio calderoli e senza dignità come capezzone e bondi, lo dovrebbe pur mettere in conto un cazzotto o una statuetta sui denti. tra i milioni di presi per il culo da questo nano putrido ci sarà pure qualcuno che reagisce in modo non proprio ortodosso e civile, e anzi è tanta buona grazia (per il cane pelato, ovvio, non certo per me) che si sia manifestato solo adesso e che l'abbia lasciato ancora in grado di schiumare. mi sembra normale, una faccenda quasi statistica..

giovedì 19 novembre 2009

partitona

dice scrivi che ti passa. non passa, lo sappiamo entrambi, ma è lo stesso. rifletto sul fatto che il mezzo è il messaggio, lo diceva mcluhan, ormai lo sanno tutti e chi non lo sa certo non viene a dirlo a me. è una verità semplice e autoevidente, che dovrebbe essere diventata ormai patrimonio dell'umanità. vuol dire che dovremmo smetterla di lamentarci delle schifezze che danno in tv e cominciare a lamentarci della tv. il mezzo trasforma la nostra percezione delle cose, vediamo come. Il libro ha creato il lettore, il lettore singolo, diverso dai lettori comunitari del medioevo, il lettore individualista. Il quale lettore individualista, a sua volta, diventò, diciamo 4 secoli fa, scienziato nazionalista borghese capitalista, creando così la nostra modernità, la modernità europea. Ci siamo. Allo stesso modo la tv crea lo spettatore passivo, che però tragicamente si crede attivo, ipnotizzato, lo diceva sempre quel brav'uomo di mcluhan, dal coacervo di informazioni tra le quali annaspa come in un liquido amniotico, condannato a non poter mai vedere la propria condizione d'impotenza perchè, questo lo dico io, i media sono le nuove forme trascedentali dell'esperienza. diceva kant che ci sono forme che rendono possibile l'esperienza, vale a dire mi permettono di percepire il mondo. si chiamano trascendentali perchè trascendono l'esperienza, non ne fanno parte, ne sono la condizione.
la mia realtà è già filtrata dai media, mi arriva attraverso i media, come posso dunque io avere una lucida visione dei media stessi o immaginare una realtà non filtrata?non posso. in questo senso siamo spettatori passivi, perchè ci accolliamo un'immagine del mondo decisa a tavolino da qualcun altro.
e perciò
1 a 0 per il libro.
diciamo che ci potremmo andare pari e patta con l'ipertesto che dovrebbe creare il lettore/autore, lettore finalmente attivo che compone il suo testo seguendo links.in effetti non sono d'accordo. il libro stampato ti vincola ad una sequenzialità, ad una linearità senza inganni. l'ipertesto sembra lanciarti in una multisequenzialità infinita. bè, appunto, sembra. nessuno naviga in eterno e la mia idea di infinito non coincide con un piattino di scelte accuratamente apparecchiate per lasciarmi giocare un paio d'ore.
da questa breve disamina ne consegue che vince di nuovo il libro 2 a 0 e che i nuovi media creano individui mediamente più rincoglioniti.

martedì 20 ottobre 2009

Built To Spill - There Is No Enemy



link

Doug Martsch, che uomo, che genio, qualsiasi cosa faccia è perfetta.
Amatelo senza condizioni.

martedì 15 settembre 2009

Proposta condivisibile


vediamo cosa ne esce fuori, senza commento alcuno, da questa discussione.

venerdì 10 luglio 2009

THE ANTLERS - HOSPICE




Un disco che mi ha colpito sin dal primo ascolto.
Potrebbe essere un candidato al disco dell'anno 2009.


mercoledì 8 luglio 2009

me ne devo uscire

alla fine si arriva ai rigori. la partita è stata assai più che modesta, e d'altra parte è già da un po' che va così. decisioni incomprensibili si accompagnano alla presunzione di chissà che remota, millantata grandezza, e in genere queste cose non portano bel gioco nè vittorie. non ti puoi permettere spesso di avere un compagno che corre come avesse uno scaldabagno sulle spalle. ma se non fai parte del giro giusto finisce che giochi poco e fuori ruolo, non conti un cazzo. si va ai rigori, dicevo. sbagliano loro, sbagliamo noi. i rigori ogni tanto si sbagliano, funziona così. baldanzoso, si avvia verso l'ultimo dischetto. confesserà, sotto la doccia, che già da prima aveva deciso come tirarlo, ne fa una questione di coerenza. certo, ci sarebbe un minimo di rispetto per i compagni, ma sai com'è, la coerenza.. fa il cucchiaio, e io, ovviamente in panca, penso che davvero stavolta le ho viste tutte, e che anche basta così.

venerdì 19 giugno 2009

Può essere?

La lettera gira veloce, come le smentite degli informatori.
Ai post-eri l'ardua sentenza.


Lettera a mia moglie scritta ieri notte

Ho visto L ‘Aquila.
Un silenzio spettrale, una pace irreale, le case distrutte, il gelo fra le rovine. Cani randagi abbandonati al loro destino. Un militare a fare da guardia a ciascuno degli accessi alla zona rossa, quella off limits. Camionette, ruspe, case sventrate. Tendopoli.
Ho mangiato nell’unico posto aperto, dove va tutta la gente, dai militari alla protezione civile. Bellissimo. Ho mangiato gli arrosticini e la mozzarella e i pomodori e gli affettati. Siamo andati mentre in una tenda duecento persone stavano guardando “Si Può Fare”. Eravamo io, Pietro, Michele, Natasha, Cecilia, Anna Maria, Franco e la sua donna. Poi siamo tornati quando il film stava per finire. La gente piangeva. Avevo il microfono e mi hanno chiesto come si fa a non impazzire, cosa ho imparato da Robby e dalla follia di Robby, se non avevo paura di diventare pazzo quando recitavo. Ho parlato con i ragazzi, tutti trentenni da fitta al cuore. Chi ha perso la fidanzata, chi i genitori, chi il vicino di casa.
Francesca, stanno malissimo. Sono riusciti ad ottenere solo ieri che quelli della protezione civile non potessero piombargli nelle tende all’improvviso, anche nel cuore della notte, per controllare. Gli anziani stanno impazzendo. Hanno vietato internet nelle tendopoli perché dicono che non gli serve. Gli hanno vietato persino di distribuire volantini nei campi, con la scusa che nel testo di quello che avevano scritto c’era la parola “cazzeggio”.
A venti chilometri dall’Aquila il tom tom è oscurato. La città è completamente militarizzata. Sono schiacciati da tutto, nelle tendopoli ogni giorno dilagano episodi di follia e di violenza inauditi, ieri hanno accoltellato uno. Nel frattempo tutte le zone e i boschi sopra la città sono sempre più gremiti di militari, che controllano ogni albero e ogni roccia in previsione del G8. Ti rendi conto di cosa succederà a questa gente quando quei pezzi di merda arriveranno coi loro elicotteri e le loro auto blindate? Là ??? Per entrare in ciascuna delle tendopoli bisogna subire una serie di perquisizioni umilianti, un terzo grado sconcertante, manco fossero delinquenti, anche solo per poter salutare un amico o un parente.
Non hanno niente, gli serve tutto. (Hanno) rifiutato ogni aiuto internazionale e loro hanno bisogno anche solo di tute, di scarpe da ginnastica. Per far fare la messa a Ratzinger, il governo ha speso duecentomila euro per trasportare una chiesa di legno da Cinecittà a L ‘Aquila. Poi c ‘è il tempo che non passa mai, gli anziani che impazziscono.
Le tendopoli sono imbottite di droga. I militari hanno fatto entrare qualunque cosa, eroina, ecstasy, cannabis, tutto. E ‘ come se avessero voluto isolarli da tutto e da tutti, e preferiscano lasciarli a stordirsi di qualunque cosa, l’importante è che all’esterno non trapeli nulla.
Berlusconi si è presentato, giuro, con il banchetto della Presidenza del Consiglio. Il ragazzo che me l’ha raccontato mi ha detto che sembrava un venditore di pentole.
Qua i media dicono che là va tutto benissimo. Quel ragazzo che mi ha raccontato le cose che ti ho detto, insieme ad altri ragazzi adulti, a qualche anziano, mi ha detto che “quello che il Governo sta facendo sulla loro pelle è un gigantesco banco di prova per vedere come si fa a tenere prigioniera l ‘intera popolazione di una città, senza che al di fuori possa trapelare niente”. Mi ha anche spiegato che la lotta più grande per tutti là è proprio non impazzire. In tutto questo ci sono i lutti, le case che non ci sono più, il lavoro che non c’è più, tutto perduto.
Prima di mangiare in quel posto abbiamo fatto a piedi più di tre chilometri in cerca di un ristorante, ma erano tutti già chiusi perchè i proprietari devono rientrare nelle tendopoli per la sera. C ‘era un silenzio terrificante, sembrava una città di zombie in un film di zombie. E poi quest’umanità all’improvviso di cuori palpitanti e di persone non dignitose, di più, che ti ringraziano piangendo per essere andato là. Ci voglio tornare. Con quella luna gigantesca che mi guardava nella notte in fondo alla strada quando siamo partiti e io pensavo a te e a quanto avrei voluto buttarmi al tuo collo per dirti che non ti lascerò mai, mai, mai.
Dentro al ristoro privato (una specie di rosticceria) in cui abbiamo mangiato, mentre ci preparavano la roba e ci facevano lo scontrino e fuori c’erano i tavoli nel vento della sera, un commesso dietro al bancone ha porto un arrosticino a Michele, dicendogli “Assaggi, assaggi”. Michele gli ha detto di no, che li stavamo già comprando insieme alle altre cose, ma quello ha insistito finchè Michele non l’ha preso, e quello gli ha detto sorridendogli: “Non bisogna perdere le buone abitudini”.
Domani scriverò cose su internet a proposito di questo, la gente deve sapere. Anzi metto in rete questa mia lettera per te.

Andrea Gattinoni, 11 maggio notte.

venerdì 24 aprile 2009

25 Aprile

I giorni della Resistenza furono forse i soli in cui il popolo italiano (o meglio, la sua parte migliore) ha fatto qualcosa di cui essere davvero orgogliosi. vedendo la messe di cani mafiosi fascisti e ladri, e relativi elettori, che ci sta oggi, non è strano chiedersi come mai sia potuto accadere. ma è successo, e se è vero che la presenza degli anglo-americani fu fondamentale, è altrettanto pacifico che il contributo del movimento partigiano sia stato sommamente importante e in tanti momenti e luoghi addirittura indispensabile. Aggrappati ad un ideale di libertà, i Partigiani non esitarono a mettere in gioco la loro vita, spesso perdendola, ma consapevoli comunque di star facendo la cosa giusta. un'imperativo categorico, quasi.
Tutti noi dobbiamo loro qualcosa. Domani sarebbe il caso di uscire da casa e farsi una bella mattinata in una qualche manifestazione per ricordare il 25 aprile. ed evitando i comizi politici, magari sarà anche possibile incontrare ancora qualche brava persona.

giovedì 9 aprile 2009

doppia T come Terremoto e Tragedia

ora, a me fa girare assai i coglioni uno come bertolaso. la protezione civile in teoria si occupa della previsione, prevenzione e gestione degli eventi straordinari. in pratica non è altro che il sistema dello stato borghese della gestione dell'emergenza, il collante tra la istituzioni, colpevoli come sempre e in questi casi colte proprio con le mani nel sacco, e la società civile, che in queste occasioni si trova ad essere sempre la parte migliore del paese. guardate questo squallido tipo, maglia azzurra e scudetto al braccio, sempre attivo nel mantenere in piedi gli interessi dei suoi padroni a tragedia avvenuta imbonendo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, il vergognoso circo dell'informazione su cui si basa la coscienza di quest'italia marcia e collusa. dopo venti ore ancora dovevano montare le tende. l'ospedale è stata la prima cosa a crollare (ospedale che è stato costruito appena 15 anni fa dagli stessi che faranno il ponte che ci consacrerà buffoni dell'intero pianeta). bertolaso, quest'essere senza dignità, dopo il disastro combinato in campania, in spregio della salute pubblica, dell'ambiente e delle tecniche di smaltimento (il grande uomo è fermo all'età della pietra, e i suoi padroni hanno altri business da tutelare), passeggia ora sulle macerie dell'abruzzo impegnatissimo a mascherare l'evidenza di quello che non c'è mai stato, e a testimoniare cosa davvero protegge la Protezione Civile: lo scempio del paese, prima ancora da parte dei palazzinari, voluto e guidato dai governanti, l'assenza di ogni politica di prevenzione, dei controlli delle poche norme che ci sono, il completo asservimento del buon senso, della ragione e della tecnica al potere e al denaro. e vogliono fare le centrali nucleari, il ponte più lungo del modo che resterà chiuso 100 giorni l'anno. che invece di sedersi attorno a un tavolo con il tipo che in qualche modo aveva previsto il disastro per vedere cosa c'è di buono nei suoi studi, lo criminalizzano e denunciano (scommettiamo che andrà a finire in california o in giappone?). fino al prossimo disastro. l'anno prossimo ci sarà report che farà il conto dei soldi tirati al cesso nella gestione della ricostruzione. e dona un euro con un sms, così si fanno contente anche le compagnie telefoniche, poverette! la protezione civile è divenatata come telethon per la ricerca scientifica, come la caritas per la carità sociale, come l'avis: uno strumento borghese per nascondere il fallimento di uno stato che non riesce a fare le cose semplici e basilari per garantire una vita dignitosa alle persone. che, ricordiamolo, si sono riunite in civile consorzio per vivere, tutte insieme, meglio di come avrebbero potuto fare singolarmente. ma siamo arrivati qui, a chiederci a che serve un sistema statale come questo, che ha fallito, caduto nelle mani di buffoni ladri e mafiosi, che ha come unico scopo garantire la propria sopravvivenza, e chi se ne frega del resto. resto dell'idea che bisognerebbe cominciare a fare un po' di pulizia, e sperare in chi verrà dopo. nessun cambiamento è stato mai indolore, e ci vuole sempre un po' di coraggiosa speranza affinchè sia davvero tale, e non un barbecue dopo la padella. ma da qualche parte bisogna pur cominciare.

martedì 31 marzo 2009

Editors - An End Has A Start

Avete presente le patatine fritte? pensi che non ti stancheresti mai di mangiarle, e dopo un po' non ne hai più voglia. più o meno siamo là. buona e promettente band e disco ruffiano e poco coraggioso, e gradevole, almeno per un po'. ma quanti ce ne sono in giro, ragazzi bravi e sostanzialmente inutili?

martedì 24 marzo 2009

Il battesimo dell'hard rock

In quel periodo i Led Zeppelin stavano sempre in tour. pressati dalla casa discografica, registrarono il loro secondo disco in poco tempo, quasi di fretta, prendendo molto in prestito dai bluesman Willie Dixon e Howlin' Wolf. furono persino accusati di plagio, e con qualche ragione, dato che poi patteggiarono. ma il disco brillò subito di luce propria, andando oltre le critiche. restò in classifica per anni, e divenne leggendario. La chitarra di Page, la ritmica di Jhon Paul Jones e "Bonzo" Bonham (spettacolarmente esemplare l'assolo in "Moby Dick"), la lirica di Plant fanno di questo probabilmente il più bel disco dei Led Zeppelin, pietra miliare nella storia della musica e punto di riferimento per migliaia di band.

mercoledì 25 febbraio 2009

Richiesta d'impiego

Nella zona di Bologna, mi offro alle aziende del settore come collaudatore di materassi e divani e agli esercizi commerciali come testimonial dimostrativo della bontà dei loro prodotti. Offro serietà e dedizione. Assicuro qualità fuori dal comune nel prendere sonno e mantenerlo ininterrottamente per ore e ore, anche in presenza di luce o rumore. Senza timore di immodestia, difficilmente si troverà un appassionato del genere più affidabile e motivato di me. Contattatemi all'indirizzo crisopportunita@hotmail.com.

Non è uno scherzo. Pensate alla piacevole meraviglia dei Vs. clienti nel vedere una persona beatamente dormiente su un Vs. materasso (o divano, o poltrona) esposto in vetrina! o ai benefici della Vs. azienda che, grazie alla mia preziosa consulenza, riuscirà a progettare prodotti sempre più comodi e accoglienti. Contattatemi!! crisopportunita@hotmail.com

lunedì 23 febbraio 2009

ammazzare il porco

Eli ha detto:
che sarebbe poi lo stesso motivo per cui non posso appoggiare la lotta armata:la resa alla barbarie, la sconfitta della democrazia, qualcosa che non può assomigliare a niente della mia idea di sinistra.

Volevo rispondere al commento, poi stava venendo lunga e quindi ho fatto un post. La Storia insegna che le rivoluzioni quando riescono è per il determinante passaggio di una buona parte delle forze armate al fianco del movimento rivoluzionario. la rivoluzione russa, francese, americana sono andate così. la rivoluzione cubana fa eccezione, ma nasce in un contesto particolare: gli errori strategici e militari di Batista furono elevati, e il sostegno della popolazione all'esercito irregolare di Castro fu massiccio. Sono pressocchè certo che una rivoluzione del genere non potrà mai più avvenire. Tutti gli Stati si sono ormai attrezzati con eserciti e strutture tali che una cosa del genere, in questi termini, non è più possibile.
In un contesto simile, che fare? vedo due approcci possibili. uno è la lotta armata: entrare in clandestinità e promuovere azioni atte a sollevare le masse e quindi sovvertire l'ordine costituito. è l'approccio delle BR, ovviamente perdente, oltre che moralmente discutibile. Un altro è l'infiltrazione da parte del movimento rivoluzionario all'interno del sistema, a livello politico e\o militare. l'opzione militare riserva sempre un successivo periodo di lutti e in genere non sopravvive nel lungo periodo. la strada più "realistica" è quella politica. Ma realistica non significa realmente praticabile. nel contesto in cui siamo, l'accesso all'informazione diventa fondamentale per la costruzione di una coscienza di classe davvero rivoluzionaria, ed è qui che le forze capitalistiche vincono: controllano giornali e televisioni, riducono la scuola pubblica a fastidio cui fornire solo una misera sussistenza ponendo le basi per un suo successivo smantellamento, occupano e ridicolizzano tutti gli spazi di dissenso, oscurando o criminalizzando chi pensa ci sia un pensiero alterntivo al loro, sviando l'opinione pubblica dalle vere necessità. e sembra che ognuno di noi abbia così troppo da perdere per scelte davvero radicali, che sia tutto tanto faticoso, frustrante e inutile, e così avere consapevolezza dello scontro resta difficile, e si rimane giocoforza marginali.
La violenza, si diceva, risolve ben poco, e spesso risulta addirittura controproducente. Tuttavia, a volte, l'eliminazione fisica di talune personalità risulterebbe, a modesto parer mio, più utile che dannosa. se hitler, pinochet, mussolini, habrè, milosevic, stalin (tanto per fare qualche nome) fossero stati eliminati prima di far seriamente danni, le cose forse sarebbero andate diversamente, e difficilmente sarebbero andate peggio. il nostro Paese è messo male. solo il naturale completamente del ciclo della vita potrà accendere una luce in fondo allo scarico dove siamo precipitati, ma per questo dobbiamo forse attendere ancora parecchio, e stiamo freschi se pensiamo che l'attuale maggioranza, ladra e serva, o la ridicola e corrotta opposizione, possano far qualcosa per invertire la tendenza. si sta andando verso la barbarie, la democrazia è diventato un concetto di cui ci si fa beffa, le parole assumono ogni giorno un significato diverso, la verità viene ignorata e ricostruita a piacere, il pudore esiste solo per gli altri. siamo ostaggi. e se questa è la situazione, non sarà mai troppo presto renderlo inoffensivo.

lunedì 16 febbraio 2009

Kings Of Leon - Because Of The Times

Si parte col botto con una cavalcata tra il garage e il rock quasi d'altri tempi, si prosegue con un pezzo basso batteria e chitarra dissonante che sembra uscito da un disco dei nirvana, e poi sprazzi di pearl jam quasi in ogni pezzo.. insomma.. ho fatto fatica ad abituarmi credo soprattutto alla strana voce, che forse è cmq la vera novità del gruppo, visto che il disco è ben suonato ma non originalissimo. mi ci sono voluti un bel po' di ascolti, e alla fine ha fatto giustamente presa.

lunedì 9 febbraio 2009

la stessa cosa

Una volta ho partecipato a una trasmissione televisiva con Pisanò, uno dei fondatori del Movimento Sociale, che allora era senatore. Pisanò mi si è rivolto dicendo: “Lei sa quanto me che avevamo degli ideali tutti e due. Diversi, certo. Ma la patria era un valore per lei e per me”. Io gli ho risposto “Senta, sarà pure come dice Lei. Però se vinceva Lei io sarei ancora in prigione. Avendo vinto io, Lei è senatore della Repubblica e parla qui con me”. Vittorio Foa

giovedì 5 febbraio 2009

ancora uno

approfittiamo della rete (in gentile concessione da qualche ignaro vicino) per riprendere la sana abitudine di metter dischi da scaricare. l'onore stavolta tocca ai Notwist e al loro capolavoro, nella certezza che rosco apprezzerà.

martedì 3 febbraio 2009

Questo blog non deve morire!


proviamo col gatto psichedelico, poi giuro che la smetto...

venerdì 23 gennaio 2009

D'oh!

il comunismo è come Homer, un orizzonte a cui tendere

venerdì 2 gennaio 2009

I campioni siamo (ancora) noi!

Se l'anno scorso è stata l'edizione della riconquista, questa è stata quella della conferma. Giocata la vigilia di Natale, ha vissuto brevi momenti di incertezza solo nei primi dieci minuti, dove siamo persino andati sotto. Ma, eloquente, il 13-6 finale racconta di una partita mai davvero in discussione, condotta con attenzione, bravura e persino disciplina tattica. Impeccabile il pacchetto difensivo, che si è ottimamente calato nello spirito del match, e come di consueto cinico e quasi stellare il reparto avanzato, spesso peraltro aiutato dall'imbarazzante pochezza dell'avversario. Nota di merito al nostro già celebrato van basten, l'immenso Rocco, venuto apposta da barcellona per onorare la partita. e vaffanculo, anche quest'anno è fatta!

venerdì 19 dicembre 2008

I MIGLIORI ALBUM DEL 2008 DI ROSCO

Provo a rianimare questo blog con il solito appuntamento con la mia classifica di fine anno.
Complessivamente un' annata migliore della precedente con album che confermano il genio dei propri autori (Micah P. Hinson, Notwist, TV On The Radio, Electric President), innovazioni fresche come non mai da almeno un lustro a questa parte (No Age, Fuck Buttons, Vampire Weekend, MGMT) e opere "difficili", che richiedono tempo e pazienza (Deerhunter, The Mae Shi).
Il mio numero uno quest'anno era già deciso a Marzo, quindi la gara non è stata affatto serrata, ma assicuro una qualità elevatissima fino alla decima posizione.



1. Vampire Weekend - s/t
2. The Mae Shi - Hlllyh
3. Micah P. Hinson - And The Red Empire Orchestra
4. The Notwist - The Devil, You + Me
5. Tv On The Radio - Dear Science,
6. Fuck Buttons - Street Horrsing
7. No Age - Nouns
8. Deerhunter - Microcastle
9. Electric President - Sleep Well
10. MGMT - Oracular Spectacular

martedì 23 settembre 2008

modena, 1994

a mezzogiorno eravamo ordinatamente in fila. a mezzogiorno e mezzo una macchina della polizia decise che non c'era altra strada che in mezzo alla gente. si sfondarono dunque i cancelli. lunga corsa, e ci trovammo aggrappati alla transenna. fu durissima mantenere la posizione fino a sera, ma quando cominciò solo una stupida guardia ci separava da gilmour..


lunedì 15 settembre 2008

Brown Album

per me era solo la band di dylan, e tanto già bastava. poi venne il film di scorsese, tanto, ovviamente invano, cercato in tutte le videoteche di aci, e miracolosamente trovato a notte fonda su raitre. lo vidi a casa di dario, e ho ancora la videocassetta con la registrazione, con quell'impressionante sfilza di ospiti. il disco che li consacrò definitivamente, dopo l'ottimo Music from Big Pink, è questo, senza titolo. il nome di per sè sembrava già presuntuosamente affascinante. se un gruppo si chiama semplicemente "The Band", o sono dei cazzoni, o hanno ragione loro.

giovedì 4 settembre 2008

New Adventures in Hi-Fi

pensavo di essere tra i pochi a considerare questo uno dei migliori album dei REM, oggi forse il migliore, visto che tra tutti è quello che ascolto più volentieri. e invece, girovagando, vedo che in molti la pensano come me. è l'ultimo con la band in formazione originale. Bill Berry, il batterista, andrà via l'anno successivo, e non sarà più la stessa cosa. il disco fu registrato on the road durante il tour di Monster, perlopiù durante i soundcheck. in certe parti, diciamo per un buon terzo, non è, a mio avviso, un disco semplice, o meglio, ha bisogno di più di un veloce ascolto per farsi apprezzare. ma alla fine, più che le singole tracce, è la sua atmosfera a restare, nitida e quasi omogenea. e poi ci sono comunque almeno quattro pezzoni, uno dei quali (con tra l'altro un video a dir poco emozionante) impreziosito dalla stupenda voce di patti smith. davvero un tesoro nascosto tra la loro discografia.

giovedì 21 agosto 2008

Che cosa ho fatto quest'estate

“Nel campo di coloro che cercano la verità non esiste autorità umana e chiunque tenti di fare il magistrato viene travolto dalle risate degli dei”. (A. Einstein)

Con questa cautelativa premessa, mi accingo a esprimere i miei pareri.

54 è un libro lunghissimo che si vuole composito, immenso, al cui interno circola un ampio respiro che si progetta mozzato in alcuni punti, nei momenti di congiunzioni e coincidenze che si annunciano sorprendenti, eclatanti.
Si rivela invece instancabilmente ammiccante su se stesso, continuamente teso alla ricerca di un ritmo che non trova mai, ricerca che, a metà libro, si comincia ad avvertire faticosa, affannosa. Lenta. Rimandi, casualità, storie parallele che si congiungono in posti e tempi incredibili (che palesemente si suggeriscono stupefacenti se non addirittura divertenti) sono ahinoi costruiti sul nulla, inseriti in una struttura poco fluida e in una storia che fino alla fine ti spinge ad allungare il collo per vedere che c’è dopo. Ma dopo non c’è un bel niente.


Sarah è la rivelazione dell’estate. La mia. Breve, veloce, massimamente pruriginoso, incautamente strafottente esprime un punto di vista che non penseresti, che nemmeno mai ti sogneresti.
L’occhio dietro alla telecamera è quello di un prostituto dodicenne che, travestito da femmina, non si cruccia per i camionisti che lo toccano, né per l’ambiente di allegra prostituzione nel quale è nato e cresciuto, grazie a sua madre. Se i suoi desideri si spalmano su una minigonna di pelle nera e le sue ambizioni la spingono a diventare la più gettonata “lucertola” del reame, i suoi dolori sono e rimangono quelli mutamente urlati in cerca dell’affetto della mamma.
Fa parte di quei rari libri che ti fanno ridere nel pianto.
E ti ritrovi a pensare su parole che sembrano non chiederti niente.

martedì 19 agosto 2008

The Only Band That Matters

A differenza del nichilismo senza via d'uscita espresso dai Sex Pistols, i Clash hanno legato la loro identità alla condizione giovanile proletaria inglese, denunciando il vuoto e le sofferenze nelle quali si era costretti a vivere e incitando a canalizzare la rabbia in una rivolta personale e collettiva che trova degno sfogo nell’inno "White Riot" e in "London’s Burning", che diventa il vero manifesto dell’infuocata band londinese.
Grazie a una lunga e generosa attività live in giro per l’Inghilterra a supporto dei Sex Pistols, la fama dei Clash cresce esponenzialmente e la band è matura per il suo primo disco. Si dice che "Il punk è morto nel momento in cui i Clash hanno firmato per la Cbs". E sarà anche morto il punk, ma è solo dopo aver firmato che i Clash possono finalmente entrare in uno studio per registrare un album che, per attitudine e semplicità, aiuterà non poco il mondo a capire che cosa significa punk, e che con il suo stile selvaggio e dinamitardo, dal suono ruvido e dai testi rabbiosi e politicizzati, è rimasto tra i classici del punk rock.

martedì 12 agosto 2008

Essential Mix

Essential Mix è un programma della BBC che dal 1993 ospita DJ Set d'autore. in pratica vengono invitati degli artisti a passare musica, quello che vogliono. questo proposto è lo show dei Massive Attack, due ore di grande electronic dance music, mandato in onda l'11 Dicembre 1994. per una buona festa di ferragosto..

Questa la tracklist:

01. Massive Attack - Sly [Underdog Mix]
02. DJ Smash - Dubs o­n Wax
03. DJ Cam - Abstract Hip Hop Vol 1
04. Massive Attack - Blue Lines
05. DJ Cam - Abstract Hip Hop Vol 1
06. Urban Thermo Dynamics - My Kung Fu
07. TLC - Creep
08. Nine - Wutcha Want
09. Unknown - Unknown
10. Ennio Morricone - The Ecstasy Of Gold
11. Fu Schnickens - Breakdown
12. Jeru da Damaja - Statik
13. Public Enemy - Louder Than A bomb
14. Unknown - Unknown
15. Unknown - Unknown
16. Unknown - Unknown
17. Unknown - Unknown
18. Gang Starr - The question remains
19. Public Enemy - Yo! Bum Rush The Show
20. A tribe called quest - God lives through
21. Black Moon - Reality (Killin' Every Nigga) Acapella over Quincy Jones - Summer In The City
22. Whodini - o­ne Love U22
23. Tribe Of Issachar feat. Super Cat & Method Man - Scalp Dem
24. Black Moon - Who Got Da Props
25. Big Daddy Kane - Word To The Mother
26. Unknown - Unknown
27. Stetsasonic - Talkin' All That Jazz
28. 90's Lovers - You Know I Got Soul
29. The Boot Man - To The Hip
30. Unreleased Project - The Pushing Dope EP
31. G Simone - I Know You Know
32. Paris - Gorilla Funky EP
33. Jamiroquai - Journey To Arnhemland
34. Biz Markie - Nobody Beats the Biz
35. The Buddha Baboons - Say Uptown

domenica 27 luglio 2008

DEAD MAN WALKING

Un modo banale per ritornare.
Una raccolta di canzoni, nuove e meno nuove che hanno il compito di fotografare questo difficile momento, e magari anche di accompagnare chi glielo permetterà.





1. Yuppie Flu - Plain song: Cover dei Cure, una canzone che non riesco mai ad ascoltare una volta sola. Avvolgente.

2. Electric President - It's like an heartbeat, only it isn't: un titolo magicamente interrogativo per una delle molteplici melodie sottotraccia di cui è capace Ben Cooper.

3. Sandro Perri - Family tree: delicata, sembra non voler decollare mai, e infatti non lo fa, rimanendo meravigliosamente sospesa.

4. Micah P. Hinson - Keep havin' these dreams: Il commento più sprecato per Micah è che è tanto bravo quanto sa di esserlo. Ma è incredibile, non sbaglia un colpo.

5. Girls In Hawaii - Casper: Solite chitarre, solito hype indie, sbalorditiva intensità melodica.

6. Mgmt - Weekend Wars: Presa da sola sembra suonata con la fotografia dei Beatles sul comodino, nel loro album resta oscurata dai sinth in cui sono immersi i singoloni da dancefloor.

7. Adem - Hotellounge: Cover dei dEUS, stravolta in modo gentile e accondiscendente, senza perdere la sua originale, grintosa verve.

8. The Notwist - The devil, you & me: Ingenerosamente esclusa dalla scaletta del nostalgico live ferrarese, compagna di interminabili riflessioni. -in this place we don't have to be-

9. Caribou - Melody day: Manifesto principe della musica che ai nostri giorni è capace di creare solo l'uomo che un tempo si faceva chiamare Manitoba.

10. Feist - I feel it all: Estiva, allegra, coinvolgente. Ti ritrovi a cercarla ogni volta che ne abbisogni. Sempre.

11. The Good, The Bad & The Queen - History song: Dall'irripetibile quanto mediamente sopravvalutato ennesimo supergruppo di Damon Albarn, un pezzo che riesce a sprigionare magniloquenza.

12. Vampire Weekend - Cape cod kwassa kwassa: Band emergente dell'anno, disco dell'anno, geniali nella loro semplicità. Scegliere un pezzo a caso è facilissimo, ma questo è il mio migliore.

13. Jason Mraz - I'm yours: Caduta di stile. Singolo radiofonico e tormentone estivo, destinato a durare il tempo di una stagione, mi ricorda l'estate passata con Jack Jonhson, la magia di cantare a squarciagola in mezzo alla strada con le cuffie sulle orecchie.

14. Daniel Jonhston - Mountain top: Scheggia impazzita di appena 2 minuti. Antico retaggio di quel disco che fece gridare al miracolo mezzo mondo ben cinque anni fa. Un disco cantato (e stonato) da un uomo che combatte quotidianamente contro i suoi fantasmi.

15. Eels - Tiger in my tank: Il pilota ideale per il mio carrarmato. Canticchiando e saltellando lascia a terra tutti i cattivi...

16. Smash Mouth - Your man: Pillola di power pop dalla band di San Jose. Mette allegria, si piazza nella testa, fa spostare un pò più in là pensieri sgraditi. Poi ritornano. Rewind!

17. The Mae Shi - Run to your grave: Allegra marcetta inclusa in uno dei migliori lavori finora licenziati nel 2008. A dispetto del titolo.

18. Fuck Buttons - Sweet love for planet earth: Una licenza che mi sono concesso liberamente. Forse per riequilibrare l'inserimento della traccia 13... Parte con un carillon da film dell'orrore, aumenta sintetica e rumorosa fino a denudarsi della sua poderosa melodia, arriva all'apice tra urla disumane, per poi sfumare in percussioni tribali. Dopo 10 minuti scarsi. Ci vuole pazienza.

venerdì 25 luglio 2008

All Along The Watchtower

L'album più scaricato dal blog, sorpresa sorpresa, è di gran lunga "John Wesley Harding". Siamo a oltre 700 download. sono abbastanza contento, anche per la maturità artistica degli avventori. il disco è peraltro davvero un capolavoro. tanto tempo fa mi ero chiesto che significasse “All along the watchtower”, immediatamente stupenda ma terribilmente oscura. girovagando, avevo trovato una bella spiegazione, poi ripresa in diverse forme da più parti, che rimandava al libro di Isaia, peraltro sembra fonte di ispirazione per tanti artisti. ricordo “Shomèr ma mi-llailah?”di Guccini, molto facilemte accostabile alla lettura del profeta. Oggi ho voluto rinfrescarmi la memoria, e ho trovato del materiale dal sito Maggie's Farm, che qui liberamente ripropongo:

Tratto dall’album John Wesley Harding “All along the watchtower” è senz’altro il brano più celebre di Dylan fra quelli ispirati dalla Bibbia, ripresa quasi interamente da un capitolo del profeta Isaia. É senz’altro la più controversa delle canzoni di Bob per quanto riguarda l’interpretazione del testo, con diverse chiavi di lettura.

Dice Dante: Littera gesta docet, quid credas allegoria, moralis quid agas, quo tendas anagogia. Ovvero: Il senso letterale ti spiega il fatto, quello allegorico ciò che devi credere, il senso morale ciò che devi fare, il senso anagogico dove devi mirare.

In questo senso il Dylan delle Torri di guardia sembra attraversare una fase acuta di delirio religioso di tipo cristiano, un fenomeno abbastanza strano per un personaggio del suo calibro, vessato dai commentatori, venerato dagli umili e snobbato dai letterati. Ma Dylan non è tipo da porsi questi problemi, lui ha sempre tirato diritto per la sua strada ridendo delle parole dei sapienti: Io scrivo le canzoni, poi loro mi spiegano cosa volevo dire, disse anni fa in un’intervista riguardo i "letterati di professione".

“All along the watchtower”è un classico esempio di quando si dice una cosa per volerne dire un’altra. I riferimenti storici e biblici sono così tanti ed evidenti da rendere palese la volontà di Dylan di voler celare un messaggio contemporaneo attraverso il racconto di una storia antica come la distruzione di Babilonia.
In questa luce bisogna perciò cominciare ad analizzare i due principali personaggi della canzone, the joker, il giullare, and the thief, il ladro.

“Ci deve essere una via d’uscita, disse il giullare al ladro, c’è troppa confusione qui (Babilonia significa “confusione”), non riesco a trovare sollievo, gli uomini d’affari bevono il mio vino, altri scavano con l’aratro la mia terra, nessuno lungo la linea sa quale sia il valore di tutto ciò“.

Si può ipotizzare in questi versi le parole di Cristo che sta cercando una via d’uscita alla confusione di quel mondo? sembra che le parole tipo “buffone”o “giocoliere” siano usate a profusione per definire Gesù Cristo in migliaia di barzellete ebraiche anticristiane. I versi “Businnesmen they drink my wine”, “Plowmen dig my earth “sono un chiaro riferimento al corpo (la terra) e al sangue (il vino) di Cristo offerti in remissione dei peccati, “None of them along the line know what any of it is”sembra descrivere i cristiani in fila per la comunione senza capire fino in fondo il significato di quell’azione.

E ancora “No reason to get excited (Non c’è ragione di preoccuparsi) the thief he kindly spoke (disse gentilmente il ladro), there are many here among us who fell that life is but a joke (molti qui fra di noi pensano che la vita sia solo una beffa), but you and i we’ve been through that and this is not our fate (ma tu ed io le sappiamo queste cose e che questo non è il nostro destino), so let us talk falsely now, the hour is getting late (così adesso non prendiamoci in giro, l’ora si stà facendo tarda)”.
Il ladro che parla al giullare è il buon ladrone al quale Gesù dirà che presto sarà con lui in paradiso, quelli che pensano che la vita sia solo un gioco sono i magistrati ed i membri del Sinedrio che schernivano Gesù dicendogli “Hai salvato gli altri, salva ora te stesso, tu che sei il figlio di Dio, l’eletto del Signore”, e il riferimento è esteso anche al secondo ladrone che dice a Gesù “Non sei tu il Cristo? Salva dunque te e noi!”.
In un’altro piano di lettura di si potrebbe identificare il ladro e il giullare con lo stesso Dylan, il vecchio Dylan e il nuovo Dylan, in chiave allegorica il brano sintetizzerebbe il momento di crisi dell’artista che cerca una via d’uscita da quella situazione, dove i “businnesmen” sono i discografici, ossia i dirigenti della CBS, e i “plowmen “ l’impresario Albert Grossman ed il suo entourage, suo manager-padrone) bevono il suo sangue e scavano la sua terra (si arricchiscono col suo ingegno cercando di controllare la sua vita scavando dentro di lui, l’uomo e l’artista stanno pagando un duro prezzo per il loro successo.

“While all the woman came and went”, dice Isaia: Quando I rami sono secchi si spezzano, le donne vengono e li bruciano, “Barefoot servants too” potrebbe essere direttamente il profeta Isaia: Dice il Signore a Isaia: Come il mio servo Isaia va scalzo...

“Out side in the distance a wildcat did growl, two riders were approaching”, scrive Isaia: La sentinella gridò. Un leone, o signore, sto sulla torre di guardia a vegliare il giorno e la notte, ecco che viene un carro con due cavalieri.. E’ caduta Babilonia e tutte le statue dei suoi idoli sono in frantumi nella polvere.
Il leone, il re degli animali, potrebbe essere Dio che viene a spazzare via la città e tutto quello che in essa vive, Dylan lo fà diventare un “wildcat”, un puma, il leone di montagma, più attinente alla realtà americana, ma l’allegoria rimane la stessa, i due cavalieri potrebbero essere due dei quattro cavalieri dell’apocalisse, rappresentati in questo caso dai due Dylan, l’uomo e l’artista che vengono a vendicarsi.

“The wind began to howl”, potrebbero essere gli Angeli del Signore che, secondo la tradizione, si disposero innanzi a Babilonia e cominciarono ad agitare le ali, creando un vento così forte da distruggere tutta la città.

Tutta la canzone è certamente giocata in chiave allegorica, e le diverse interpretazioni hanno tutte ragione di essere, riunite o separate, il succo e il messaggio della canzone non cambia, rimane apocalittico e terribile.
L’America contemporanea con il suo alto livello di corruzione potrebbe essere vista da Dylan come l’antica Babilonia? Meritevole della distruzione totale? A questo punto pare davvero probabile che sia questo il messaggio nascosto nella canzone.
Le similitudini contenute in “All along the watchtower”con la caduta di Babilonia, come descritta dal profeta Isaia, sono così lampanti nel testo che comincia a diventare impossibile rifiutarne il riferimento biblico.
Poi magari Dylan, imprevedibile com’è, voleva dire tutta un’altra cosa, ma questa sembra essere l’interpretazione più probabile, la più vicina alla realtà, vista alla luce delle vicissitudini personali dell’uomo Robert Allen Zimmerman e dell’artista Bob Dylan. Zimmerman recita bene la sua parte quando interpreta il personaggio di Bob Dylan, o è Bob Dylan che con tutto il suo genio non riesce a staccarsi completamente dal personaggio Zimmerman?

In questo quadro le quattro chiavi di lettura dantesche ci sono tutte:

1) Il senso letterale che ti spiega il fatto: Il discorso fra il giullare ed il ladro, l’avvicinarsi dei due cavalieri, il ruggito del leone e il vento che comincia ad urlare.

2) Il senso allegorico che ti dice ciò che devi credere: New York = Babilonia, i businnesmen dirigenti della CBS, i plowmen Albert Grossman ed il suo staff, il ruggito del leone il monito divino, i cavalieri i due diversi aspetti di Dylan stesso, Dylan uomo e Dylan artista, il vento urlante gli angeli che muovendo le ali distruggono la città empia e quel modo di vivere al di fuori delle regole del Bene.

3) Il senso morale che ti dice ciò che devi fare: Evitare la collera di Dio cercando una via d’uscita a quel modo immorale di vivere, cambiare il comportamento non per paura della punizione o della perdizione perchè la sola via giusta è quella che conduce a Dio e non al denaro.

4) Il senso anagogico che ti spiega ciò a cui devi mirare: Una vita che non sia in contrasto con gli insegnamenti di Dio, fuggire i comportamenti dei businnesmen e dei plowmen, non accodarsi alla fila di coloro che non sanno cos’è che ha valore, evitare la necessità di avere una torre di guardia per prevenire i pericoli perchè niente e nessuno potrà fermare l’ira di Dio quando si scatenerà nella distruzione di Babilonia-New York.

(tutte le citazioni sono tratte dal libro di Michele Murino - “BOB DYLAN - Percorsi - vol.1 - ed. Bastogi)

E chissà poi se dylan voleva davvero dire tutto questo..



venerdì 27 giugno 2008

e cantasquallor!

Dal 1973, anno del loro primo lp Troia, al 1994, anno di Cambia Mento. In mezzo, altri 12 album, un numero innumerevole (!) di raccolte e due film , tra cui nientemeno che "il più brutto film della storia del cinema italiano". Questi sono gli Squallor. Non sono in grado di descrivere l'immensità della loro opera. Attingerò quindi a piene mani alla rete (www.squallor.com).
Gli Squallor, il cui nucleo base consiste del toscano Giancarlo Bigazzi, del napoletano Totò Savio, del milanese Daniele Pace e del "mulatto" foggiano [napoletano] Alfredo Cerruti, hanno saputo creare una serie di miniature musicali e sottogeneri (canzone napoletana, "sfilate", saga di Pierpaolo, duetti Cerruti-Pace ecc.) capaci di sferrare colpi devastanti al decoro italiota dello spettacolo e dell'informazione, della politica e della religione.
Svincolandosi dalla posa contestatrice di altri "rivoluzionari in Ferrari" sono una forza pura di dileggio che certo non si esaurisce nella "goliardia" normalizzatrice: i momenti più divertenti e inquietanti coincidono non con allusioni sessuali, ma con sfasature linguistiche apparentemente innocue, con parole ripetitive della quotidianità più trita che vengono sconvolte da terremoti lessicali capaci di aprire squarci sull'angoscia e il disagio dell'esistente. Così la loro straordinaria voce, Alfredo Cerruti, è un sisma linguistico che si abbatte sulla lingua del nostro paese e sulle sue applicazioni retoriche, nell'ipocrisia e nel moralismo dell'informazione, della canzone, della politica: "presi dall'entusiasto", "giorgio per giorgio", "la corteccia di ferro", "lenti a contratto". Gli Squallor, anche prima di volerne indagare il significato sociologico o musicale, restano un potente simbolo di bisogno di divertimento e creatività.
I quattro, poi prematuramente abbandonati dallo scomparso Pace, sono tutti professionisti del mondo dello spettacolo (produttori, musicisti, autori di testi, ecc.). Si ritrovano durante abbondanti libagioni e sbicchierate a parlare delle situazioni di cronaca più attuali , ed è lì che il maestro Savio inizia a rimuginare e limare le prime basi su cui si innesta l'inventiva (o, come dice il saggio Bigazzi, "dove parte la puttanata") degli altri tre. Poi si passa in studio. Nei primi lp l'aspetto artigianale prevale, poi i miglioramenti tecnici consentono di sincronizzare l'impasto verbale con le basi orchestrali, imprescindibile accompagnamento del gruppo, che tiene giustamente a sottolineare il fatto di "aver sempre suonato".
Nascono così le canzoni napoletane interpretate dal maestro Savio, strabilianti escursioni nei vicoli popolati da gente inconcludente ma malata di sesso che si nutre di muzzarella e bucchina, lontani anni luce dalle cartoline col golfo. Continua con un capitolo ad ogni lp la saga di Pierpaolo, figlio viziato di industrialotti che stornano fondi neri alle aziende, e se per caso resta una base inutilizzata ci pensa Cerruti a mettere in piedi dal nulla una bella marcia o una bella sfilata, come è il capolavoro degli Squallor, L'alluvione, in cui assistiamo ad un Vajont pianificato dallo stato italiano. Perché è insufficiente dire che gli Squallor "allargano le categorie del poetabile" facendo canzoni sugli "aspetti più squallidi dell'esistenza". Si spingono invece fino al cuore del problema, cantautori più di protesta di quelli di professione.
Ci sono collaborazioni di Arbore, Sabani, Boncompagni, si deve molto alla commedia (all') italiana. Addirittura il funerale di Pace fu un nuovo motore di scherzi e battutacce, come nel film di Mario Monicelli "Amici miei". (Pare che al funerale, Cerruti in lacrime, abbracciando Savio e Bigazzi, abbia esclamato: "E ora siamo rimasti in tre!... come i Police!"). Restano il cinismo amaro, la constatazione della miseria spirituale che nasce dopo una risata mai veramente liberatoria. Come dimenticare hit quali USA for Italy, in cui i nostri si fanno beffe devastanti del carrozzone pietistico-mediatico sul quale sorse il Live Aid in perfetto stile anni ottanta?
È una stagione di creatività che, purtroppo, sembra essersi conclusa: dopo Pace, anche il maestro Savio ci ha lasciato. Restano i soli Bigazzi e Cerruti, gentilissimi e modesti, equilibrati e pacati nel delimitare la portata della loro opera che, nei momenti migliori, è esempio straordinario di beffa al contegno, all'ipocrisia e alle "versioni ufficiali". Più che le copie sequestrate dal pretore di turno o la copertina censurata perché presenta Bossi con un paio di coglioncini a mo' di sottogola (Cambia Mento) dispiace di più la fretta di liquidare come goliardi della domenica questi grandi artisti e musicisti. Auguriamoci almeno che abbiano aperto una strada. Sicuramente, hanno fatto del bene a tanti, me compreso, dal dì che ebbi per le mani la cassetta di Manzo.

domenica 22 giugno 2008

Toxicity

nel 2001, gli armeni System of a Down pubblicano il secondo capolavoro dell loro carriera. Curiosamente, è in cima alle classifiche USA l'11 settembre, contestando con i suoi forti contenuti la politica americana. è un disco molto aggressivo ma allo stesso tempo anche melodico, con improvvise pause e repentini cambi di tempo alternati a violente esplosioni, su un muro di chitarre su cui si staglia la voce di Tankian. L'attacco di chitarra della title track e le sue ultime grida sono riconosciute dai contestatori di tutto il mondo!

sabato 14 giugno 2008

The Big Ask Live

Thom Yorke e Jonny Greenwood si sono esibiti il 1° maggio 2006 al Koko di Londra per supportare l'iniziativa “The big ask live”, che rientra nella campagna “The big ask” volta a persuadere il governo britannico ad assumere iniziative concrete contro i mutamenti climatici. I 1500 fortunati hanno potuto assistere ad una grande performance dei due Radiohead, con rivisitazioni acustiche dei loro vecchi brani e tre pezzi che verranno poi inclusi nel successivo "In Raibow".

martedì 10 giugno 2008

Da una diatriba tra Zed e Me è emerso che...

REX, IL MEGA POLLO CON I DENTI

» 2008-04-25 17:31
Pollo discende da tirannosaurus rex. Lo dimostra una proteina isolata da uno studio Usa

(ANSA) - WASHINGTON, 25 APR - Il Tirannosaurus rex, a livello molecolare non e' l'antenato delle lucertole -come si e' sempre ritenuto - ma dei polli e degli struzzi. La struttura molecolare di quella sua proteina,infatti,e' analoga in tutto e per tutto a quella di un'identica proteina presente in animali come le galline o gli struzzi, mentre e' totalmente assente dalle contemporanee lucertole. Lo dice una ricerca condotta presso le universita' americane di Harvard e della North Carolina pubblicata oggi su Science.

lunedì 9 giugno 2008

Mezzanine

due anni fa, credo, vidi i massive attack ad Assago. fu uno di concerti più belli che ricordi. pensavo che non avrei visto strumenti sul palco. invece suonarono magnificamente ogni pezzo, e i vari vocalist furono una vera rivelazione. mi ricordo una ragazza, di colore, che cantò un pezzo di blue lines in modo superbo. alla fine, salutarono a pugno chiuso. una magnificenza. da quel dì, passarono da "gruppo molto bravo" a "band eccezionale da tramandare".

venerdì 6 giugno 2008

Harvest

questo è il mio ultimo giorno di lavoro (magari, invece ricomincerò a breve da un'altra parte..). abbandono dopo ben cinque anni l'ingrato mondo ferroviario, carrozzone mangiasoldi pubblici che diventano chissà come profitti privati, sperando in un futuro un po' più ricco di gratificazioni. dato il punto di partenza, non credo alla fine ci voglia molto, quindi sono abbastanza ottimista. festeggio postando uno dei miei album preferiti, sebbene qualcuno ancora fatichi a digerirne l'immensità..


mercoledì 4 giugno 2008

The Wall Live

Tutti conoscono, magari più per sentito dire che per l'ascolto dell'album o per la visione del film, il concept dei Pink Floyd. e molti hanno una anche vaga idea di quello che è stato il tour, probabilmente perchè hanno visto il Live in Berlin di Waters all'indomani della caduta del Muro. i concerti del 1980 con la scenografia completa ebbero luogo solo in quattro città: Londra, Dortmund, Los Angeles e New York. Di questi concerti giravano già da tempo vari bootleg, più o meno di buona resa sonora, e un video, preso a Londra all'Earls Court. Nel 2000 uscì l'album ufficiale, con registrazioni live dai concerti del 1980 e del 1981. si spera nel dvd, ma ancora non se ne sa niente, si teme non ci sia del buon materiale per confezionarlo. per adesso, accontentatiamoci del sonoro..

martedì 3 giugno 2008

Kula Shaker

Sonorità anni '70 per questa band inglese, ma anche qualche accenno di quel brit pop tanto in voga (Oasis su tutti) in quegli anni. Già dalla copertina si capisce che è molto curato, e le canzoni non tradiscono quest'impressione. ci sono accenni di Deep Purple, di Grateful Dead (a Jerry Garcia viene addirittura intitolata una traccia), ci sono sitar e chitarre, più melodiche che distorte, e buone intuizioni. il disco risulta molto omogeneo, magari poco vario, ma sempre gradevole. Il singolo, Tattva, arrivò al quarto posto della chart britannica. Ma la band, dopo un avvio fulminante e pur facendo intravedere grandi potenzialità, non riuscì a confermarsi, e quest'album rappresenta la vetta della loro produzione, almeno finora.

giovedì 29 maggio 2008

RD CONGO con la testa ormai in Italia!

Buongiorno a tutti, vi scrivo in mattinata così spero di riuscire ad essere un po’ tranquilla prima che cominci il caos giornaliero.

Sabato mattina parto per Kinshasa, quindi verosimilmente sarà l’ultima mail da Tshimbulu.
Ho già la testa nella capitale, i programmi e i giri che devo fare per usare al meglio tutto il tempo che ho a disposizione. Tra acquisti e documenti, visita a Brazaville e serate con gli amici, spero di riuscire a fare tutto.
Finalmente vedrò Brazaville, se non piove e le barche possono attraversare il fiume. Speriamo bene.
Ho la testa veramente in un altro Paese, immagino i cibi che mangerò una volta in Italia e in Camerun. Ma che bello pensare di andare in vacanza in un posto che conosci già, per cui pregusti tutto prima di arrivarci.
[…]
Ieri, prima di vedere la mamma Pauline, sono stata a salutare Ester, la bimba a cui hanno tagliato le gambe, e sua madre, Anita. Ecco la sua storia: Anita ha 25 anni e due figlie, Ester, di tre anni, e Pauline, di qualche mese. Vive vendendo gli arachidi e le patate dolci al mercato. Suo marito fa il trasportatore… nel senso che in bicicletta percorre la distanza tra qui e Kananga una volta alla settimana trasportando tutto quello che può. In genere due giorni per andare e due per tornare. Il marito ha 26 o 28 anni, non me lo ricordo, si chiama Jean e ha due mogli.. Anita è la prima moglie ed è un po’ incavolata perchè Jean non ha soldi per comprare i vestiti per lei e le figlie, per dare loro da mangiare…e invece trova i soldi per sposarsi di nuovo… Jean vuole un’altra moglie, la terza… Qui per sposarsi è il marito che deve pagare la dote, una sorta di vendita delle donne insomma. La famiglia della ragazza decide un prezzo e il futuro marito paga.
Altra cosa che ho scoperto sempre ieri: il numero di figli che qui si desidera avere. Indovinate un po’? Non troppi, solamente 10. Dicono che così i figli, quando saranno grandi, si occuperanno di loro e vivranno bene. Quello che mi chiedo però è come fanno a curare i bambini e dargli da mangiare e mandarli a scuola se sono poverissimi? Non si rendono conto che dei 10 pochissimi sopravvivranno e ancora meno saranno in grado di mantenerli. Qui non esiste la pensione quindi i vecchietti, chi ci arriva perché la vita media è di 40 anni, vive dell’elemosina degli altri.
Non volevo rovinarvi la giornata, solo mettervi al corrente delle via quotidiana qui.
Me lo ha inviato Rebecca, corrisponde alla realtà. Nulla di inventato.
Katia

martedì 27 maggio 2008

Radiohead - Paragons Of Virtue

il concerto si avvicina. vorrei scrivere due parole su quest'album, tipo che si sente molto bene e ci sono pezzi in versioni molto belle. ma c'ho da lavorare, e mi sa che non finisco per un bel po'..
Radiohead - Paragons Of Virtue - 1996

venerdì 23 maggio 2008

ALIEN-AZIONE

Volevo far notare come il concetto di alienazione sia differente in Marx e Hegel:

alienazione per Hegel vuol dire cedere parte della propria essenza, quasi come se il lavoro facesse smarrire nella materia una parte della propria spiritualità . Ecco perchè per Hegel il lavoro è intrinsecamente alienante e significa porre spiritualità nella materia; per Marx, invece, il lavoro non sarà alienante intrinsecamente, anzi esso sarà considerato come la massima realizzazione dell'uomo. L'uomo è homo faber e pertanto il lavoro si colora di positivo, ma diventa alienante quando è sfruttamento, quando cioè il suo frutto è strappato al lavoratore tramite i rapporti di sfruttamento della produzione capitalistica, come se l'elemento di umanità posto nella materia venisse brutalmente strappato via.



Sta succedendo qualcosa che non avrei mai immaginato.Forse è una tappa successiva nel cammino della mia coscienza:riguardo (solo) a questo, sto pensando di ripudiare Marx e sposare Hegel.

lunedì 19 maggio 2008

Zappa

frank zappa era innanzitutto un compositore, e rimase in pratica per decenni chiuso in casa a scrivere e a registrare. più che altro, montava e rimontava pezzi dei suoi concerti, arrivando a volte a sovrainciderne alcune parti. aveva un sacco di materiale su cui lavorare, dato che aveva sempre registrato in modo professionale i suoi concerti. lasciò così uno sterminato numero di brani quasi pronti per essere incisi, spesso davvero notevoli, tanto che i suoi album postumi, pur a volte disomogenei, sono tra i più belli. ecco quindi quest'album del 2006. sono tutte registrazioni, senza alcuna manipolazione postuma, di pezzi (o meglio, estratti di pezzi) dei concerti del glorioso tour del 1972, quello, per intenderci, di Waka/Jawaka e The Grand Wazoo, ma che ve lo dico a fare..

venerdì 16 maggio 2008

Caparezza - Le dimensioni del mio caos

Preferisco l'album precedente ma anche questo offre un paio di pezzi niente male. In tempi di Berlusca e precariato la canzone "Eroe (Storia Di Luigi Delle Bicocche)" è da ascoltare.

Tshimbulu (RD Congo) da Katia


sabato 10 maggio 2008

giovedì 8 maggio 2008

viva il ministro!

non è uno scherzo! questo è il nostro ministro delle pari opportunità!Mara Carfagna comincia come valletta, e con grande perizia e lavorio sotto i tavoli diventa nel 2006 deputata (con la legge elettorale attuale, cioè imposta dal berluska in persona, chissà perchè) e finalmente, grazie alle sue evidenti doti e alla qualità del suo lavoro, nientemeno che ministro!

Art Eggcident



(Che buffa! Un po' land art, ma meno magnifica di Jeanne Claude e Christo.)

See you later

si iu leiter

C U l8r

...culottor!

martedì 6 maggio 2008

Roy Buchanan

Roy Buchanan è stato uno dei più grandi chitarristi di steel guitar del mondo. comprese e fece suonare la Telecaster come forse nessun'altro. Inizia alla fine degli anni '50 come turnista e session man, procurandosi subito l'ammirazione dei colleghi. suona in giro per l'america per oltre dieci anni, impartendo lezioni di chitarra e incidendo alcuni demo, e pur senza aver mai pubblicato nulla, riesce a fare il sold out alla Carnegie Hall. La rivista Rolling Stones lo definisce "Il miglior chitarrista sconosciuto del mondo". Fu una delle massime espressioni del rock'n'blues degli anni '70, incidendo diversi dischi, alcuni molto belli e altri così così. le sue carenze compositive lo hanno spesso portato alla proposizione di cover, e non sempre le sue scelte sono state azzeccate. pare che il suo forse unico disco davvero malriuscito (Waterhouse, 1980) sia stato causa di una caduta nella droga e nell'alcolismo. nonostante i buoni lavori successivi e le turnee in mezzo mondo, i problemi rimasero, e non si liberò mai da queste dipendenze. Arrestato per guida in stato d'ebbrezza a Reston in Virginia, la città dove viveva con la famiglia, si impiccò in cella il 14 agosto 1988.