giovedì 6 marzo 2008

Moondance

Dopo Astral Weeks, che se fosse pubblicato oggi sarebbe ancora lo stesso capolavoro del 1968, si apre con Moondance la stagione commercialmente più felice per Van Morrison. Mischiando sapientemente il folk rock di matrice dylaniana con il jazz, il R&B e il soul, crea quel sound che, insieme alla sua inconfondibile e straordinaria voce, negli anni a venire sarà il suo marchio di fabbrica.

3 commenti:

eli ha detto...

questo disco non merita questo silenzio, vergognatevi, tutti voi, scansafatiche musicali!
è davvero uno dei(rari)dischi antichi ancora tracotante di cose da dire!
eppoi è allegro, dolce
accomodante, in qualche modo..
e difatti mò me lo ascolto, e vediamo se mi riesco ad accomodare pure io..
se poi fallisce pure moondance con le sue proposte di romance my love, niente, mi arruolo nella legione straniera.

zed ha detto...

ah eli, meno male che ci sei tu che mi dai soddisfazioni!

eli ha detto...

è il minimo..
questo disco me l'avevi fatto tu 4 o 500 anni fa, e, dopo altri 2 0 300 anni di insulti perchè era davvero incredibile che non lo conoscessi,io mi sono vergognata e l'ho ascoltato tutti i giorni per un'intera estate..
adesso che sono socialmente e musicalmente riabilitata, posso finalmente insultare chi mi pare a mia volta!