ora, a me fa girare assai i coglioni uno come bertolaso. la protezione civile in teoria si occupa della previsione, prevenzione e gestione degli eventi straordinari. in pratica non è altro che il sistema dello stato borghese della gestione dell'emergenza, il collante tra la istituzioni, colpevoli come sempre e in questi casi colte proprio con le mani nel sacco, e la società civile, che in queste occasioni si trova ad essere sempre la parte migliore del paese. guardate questo squallido tipo, maglia azzurra e scudetto al braccio, sempre attivo nel mantenere in piedi gli interessi dei suoi padroni a tragedia avvenuta imbonendo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, il vergognoso circo dell'informazione su cui si basa la coscienza di quest'italia marcia e collusa. dopo venti ore ancora dovevano montare le tende. l'ospedale è stata la prima cosa a crollare (ospedale che è stato costruito appena 15 anni fa dagli stessi che faranno il ponte che ci consacrerà buffoni dell'intero pianeta). bertolaso, quest'essere senza dignità, dopo il disastro combinato in campania, in spregio della salute pubblica, dell'ambiente e delle tecniche di smaltimento (il grande uomo è fermo all'età della pietra, e i suoi padroni hanno altri business da tutelare), passeggia ora sulle macerie dell'abruzzo impegnatissimo a mascherare l'evidenza di quello che non c'è mai stato, e a testimoniare cosa davvero protegge la Protezione Civile: lo scempio del paese, prima ancora da parte dei palazzinari, voluto e guidato dai governanti, l'assenza di ogni politica di prevenzione, dei controlli delle poche norme che ci sono, il completo asservimento del buon senso, della ragione e della tecnica al potere e al denaro. e vogliono fare le centrali nucleari, il ponte più lungo del modo che resterà chiuso 100 giorni l'anno. che invece di sedersi attorno a un tavolo con il tipo che in qualche modo aveva previsto il disastro per vedere cosa c'è di buono nei suoi studi, lo criminalizzano e denunciano (scommettiamo che andrà a finire in california o in giappone?). fino al prossimo disastro. l'anno prossimo ci sarà report che farà il conto dei soldi tirati al cesso nella gestione della ricostruzione. e dona un euro con un sms, così si fanno contente anche le compagnie telefoniche, poverette! la protezione civile è divenatata come telethon per la ricerca scientifica, come la caritas per la carità sociale, come l'avis: uno strumento borghese per nascondere il fallimento di uno stato che non riesce a fare le cose semplici e basilari per garantire una vita dignitosa alle persone. che, ricordiamolo, si sono riunite in civile consorzio per vivere, tutte insieme, meglio di come avrebbero potuto fare singolarmente. ma siamo arrivati qui, a chiederci a che serve un sistema statale come questo, che ha fallito, caduto nelle mani di buffoni ladri e mafiosi, che ha come unico scopo garantire la propria sopravvivenza, e chi se ne frega del resto. resto dell'idea che bisognerebbe cominciare a fare un po' di pulizia, e sperare in chi verrà dopo. nessun cambiamento è stato mai indolore, e ci vuole sempre un po' di coraggiosa speranza affinchè sia davvero tale, e non un barbecue dopo la padella. ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
giovedì 9 aprile 2009
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3 commenti:
Beddo articolo, e bravo, ma pecche' non fai lo scrittore come lavoro? E allora, buona pasqua e pasquetta
grazie marco, non è vero, ma anche così fa morale.. buone feste anche a te. ma si festeggia la pasqua in ammerica?
accidenti zed come sei savonarolo!
va bene, mi arruolo:voglio diventare la sancha pancha della situazione, così ce ne andremo in giro per Hyde Park col nostro sgabellino ad insegnare al mondo intero cosa vuol dire piangere sul latte versato...
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