Non è una rapa, né una cipolla, né una patata.

Invece, è ERBETTE, un ortaggio probabilmente comunissimo, ma che io non avevo mai visto in vita mia, prima di andare lo scorso fine settimana a Venezia.
Non Festival, proprio Venezia. Passeggiate, sole perfetto, scorci incantevoli, niente fretta né obblighi, senza nemmeno prestare troppa attenzione ai ninzioletti, pranzando in casa e non al sacco. Infatti, cercando una cipolla per cucinare la sogliola al mercato del pesce, un fruttivendolo venetissimo mi ha mostrato questo essere vegetale, stupendosi del mio stupore. Lui consiglia di lessarlo con patate novelle e una cipolla. Io ne ho comprati due e ieri sera ho assaggiato.
Che sapore ha? Chiede Federica.
Io l'ho spezzettato e lho lessato con uno scalogno e due patate non novelle, perché non è stagione. Ho sporporato sale, pepe, noce moscata e timo ed elasticizzato tutto con dell'olio d'oliva. Risultato: simile a una rapa per consistenza e gusto, ma con un retrogusto pizzichino cipolloso.
Siccome me ne è avanzato un po', stasera provo a frullare tutto, speziare ulteriormente e sono soicura che la versione vellutata non deluderà!
5 commenti:
oh, rebeggoillù, sai che è tutto il giorno che mi tormento con questioni tutte volteggianti attorno a stò fantomatico quanto monocromatico ortaggio?
e tu, con la tua rete da pescatora, le hai acchiappate tutte (le questioni, ndr)!
tesora mia, la fame nel mondo, le energie rinnovabili, il surriscaldamento del globo, il male oscuro, sono niente in confronto a certi altri temi fondamentali su cui dibattere!
E CHE NOO SO'!!
vuoi assaggiare? passi stasera per una cucchiaiata?
sarìa muy bonito y bellito, pero depende dal comandante ilyto!
Posta un commento